
Pinocchios äventyrer. Traduzione in svedese realizzata dalla finlandese suecofona Aline Pipping 1904.
Intrattenendo i soci del Comitato di Helsinki il 21 novembre 2024 a Lyceumklubi, non mi ero reso conto, alla vigilia di un anno già ricco di ricorrenze come quello in corso, che la prima traduzione integrale delle Avventure di Pinocchio di Carlo Lorenzini detto Collodi (1826–1890) apparsa in Finlandia era stata pubblicata proprio 120 anni prima. Traduttrice ne era stata una notevole studiosa, la colta e poliglotta Aline Pipping (1863–1963), che mi piace ricordare anche come una delle fondatrici dell’Istituto Italo-Finlandese, antenato del nostro comitato.
La Pipping, che aveva iniziato i suoi studi di italiano a Vienna e si era poi perfezionata a Firenze, è nota soprattutto per la sua traduzione della Commedia di Dante (1924). La versione di Pinocchio non era proprio un esordio, ma avrebbe dato inizio a una vivace collaborazione con l’editore Helios, per i tipi del quale due anni dopo la Pipping avrebbe pubblicato una bella antologia, Nyare italiensk lyrik, che contiene poesie di autori italiani tra cui Carducci, Pascoli e D’Annunzio.
Aline Pipping (1863–1963). Fonte: https://www.sls.fi/fond/aline-pippings-fond/
La traduzione della Pipping, suecofona, è in svedese, e a quanto pare fu la primissima versione in una lingua scandinava. Si tratta di una traduzione che potremmo definire esotizzante o straniante (source-oriented), condotta con scrupolo filologico e grande cura. Per ragioni, suppongo, di copyright, la traduttrice utilizzò una copia di una delle tante edizioni Bemporad uscite tra 1894 e 1902, come si evince anche dalla presenza delle illustrazioni originali di Enrico Mazzanti e Giuseppe Magni, con le sostituzioni avvenute a partire dalla seconda edizione (quella del 1886; la prima edizione in volume delle Avventure di Pinocchio è del 1883, dopo la pubblicazione a puntate sul Giornale dei bambini, 1881-1883). Il suo prototesto era dunque conforme alla cosiddetta vulgata di Pinocchio, presentava cioè quasi l’intero complesso delle varianti entrate via via nelle edizioni apparse durante la vita dell’autore, varianti che secondo l’ultima editrice, Ornella Castellani Pollidori, sarebbero da ascrivere all’autore stesso (sull’autorialità di almeno una buona parte di tali correzioni è lecito in verità avere dei dubbi).
Due anni dopo, l’editore Helios pubblicò anche la prima traduzione in finnico, realizzata da Maija Halonen (1873–1944).
Maija Halonen (1873–1944), in un dipinto del marito, pittore finlandese di grande fama, Pekka Halonen del 1896. Fonte: https://www.halosenniemi.fi/sivu.tmpl?sivu_id=10410
La versione della Halonen è largamente debitrice alla precedente in svedese, come era piuttosto comune a quei tempi; e del resto la Halonen durante la sua carriera tradusse soprattutto dallo svedese (per es. Selma Lagerlöf o Ellen Key), e si riprovò a tradurre dall’italiano solo molti anni più tardi. Le due versioni di Helios, quella svedese e quella in finnico, sono vere e proprie edizioni ”gemelle”, molto simili anche nell’impianto grafico. La traduzione della Halonen presenta gli stessi crismi di traduzione filologica ed esotizzante che si riscontrano nella versione di chi l’ha preceduta.
Queste due traduzioni andarono presto esaurite. Nel 1927 apparve una terza versione, dovuta questa volta a Elli Sihvo (già Ikonen, 1897–1946). Moglie del generale Aarne Sihvo (le fonti la chiamano addirittura generalessa, ’kenraalitar’), non sembra abbia tradotto altro. Morì tragicamente, in un incidente d’auto, il 4 ottobre 1946. Non sappiamo se e dove abbia imparato l’italiano, ma la sua traduzione presenta caratteristiche decisamente diverse da quelle della Pipping e della Halonen.
È una versione dalla forte impronta acculturante (target-oriented), che traspare per esempio dalla scelta di rendere con equivalenti linguistici e culturali i nomi propri o i termini culturospecifici. Pinocchio diventa Pitkänenä, il cane Melampo Mustajalka, il tortellino una piirakka, naselli, muggini e sogliole rispettivamente salakat, siiat e kampelat. Diversamente dalle due traduttrici precedenti, Sihvo tradusse il testo della prima edizione di Pinocchio (1883), probabilmente da un’edizione come la Salani 1924, visto che presenta le stesse illustrazioni di Luigi e Maria Augusta Cavaliere.
La storia editoriale finlandese di Pinocchio si è poi arricchita di due altre traduzioni integrali. La prima, dovuta ad Annikki Suni (1941–2012), traduttrice dal francese (Proust, Maupassant, Flaubert) e per molti anni dipendente (traduttrice, giornalista e responsabile dei programmi televisivi per ragazzi) della Yle (radiotelevisione finlandese), è la prima a presentarsi come un libro per l’infanzia: grande formato, tavole a tutta pagina (di Roberto Innocenti), carta lucida.
Delle precedenti versioni sembra conoscere, e di tanto in tanto utilizzare, solo quella di Sihvo; ma in compenso adotta spesso soluzioni prelevate da una versione inglese (probabilmente quella di Ernest Harden, attraverso l’edizione di Londra 1988, che ha lo stesso apparato illustrativo).
La più recente traduzione integrale è infine quella di Pauliina de Anna (2016), per molti anni lettrice di italiano all’università di Turku. È probabilmente la migliore in commercio, anche se presenta alcune incongruenze interne.
È un peccato che nessuna delle due traduzioni più recenti abbia tenuto in considerazione la già citata edizione critica di Ornella Castellani Pollidori, pubblicata nel 1983 per festeggiare il centenario della princeps. Un accertamento preliminare sulla consistenza del testo è un’operazione fondamentale, almeno così mi sembra, per chiunque si accinga a tradurre, e le edizioni critiche non sono solo un passatempo per sfaccendati filologi. Anche se onestamente non tutte le scelte dell’editrice sembrano condivisibili, merita di essere ricordata una bella acquisizione critica.
Nel cap. XXXVI Pinocchio e Geppetto sono riusciti a evadere dal ventre del Pescecane. Geppetto non sa nuotare, ma il figlio è un burattino di legno: lo prende sulle spalle e via. Ma arrivati in vista della spiaggia, ormai esausto, Pinocchio si volta verso il padre (al quale dà del voi, come si faceva un tempo) e con l’ultimo fiato rimasto sibila:
– Babbo mio… aiutatemi… perché io muoio!
Così in tutte le edizioni in volume. La Castellani Pollidori scopre però che nell’originale apparso a puntate sul Giornale dei Bambini si leggeva:
– Babbo mio… aiutatevi… perché io muoio!
Questa lezione, messa a testo dall’editrice come originale (aiutatemi sarebbe una banalizzazione), consente di risolvere la contraddizione presente nella vulgata: Pinocchio, come potrebbe chiedere aiuto a Geppetto, che non sa nuotare? Il verbo pronominale aiutatevi (molto toscano) significa Cercate, sforzatevi di trarvi d’impaccio con le vostre forze (come nel proverbio Aiutati che il ciel t’aiuta).
Pinocchio ormai non può più salvare il papà, e lo incoraggia a cavarsela da solo. Per fortuna verrà in aiuto dei due poveretti il Tonno già loro compagno di prigionia… Bene, Suni traduce Isä, auttakaa minua… minä kuolen, conservando l’allocutivo di cortesia, e de Anna Isä, auta minua, minä kuolen.
Naturalmente la fortuna di Pinocchio in Finlandia è solo minimamente legata alle traduzioni integrali del libro di Collodi. Come in molti altri paesi, una svolta avvenne negli anni Quaranta, con l’interpretazione della storia del nostro burattino da parte di Walt Disney (1940). Per intenderci: le Avventure di Pinocchio erano già uno dei libri più noti e tradotti al mondo, ma la rielaborazione disneyana, grazie anche alla forza del cinema e dei mezzi di comunicazione di massa, avrebbe modificato profondamente la ricezione del testo. Nascono così albi illustrati per bambini, rimaneggiamenti, versioni a fumetti.
Bisogna però osservare per onestà che il dolce Pinocchio vestito alla tirolese di Disney, se ha saputo scalzare nell’immaginario collettivo la spigolosa marionetta di Collodi e Mazzanti, non è riuscito a tarpare le ali alla fantasia degli illustratori: anche sul mercato finlandese non sono mancati, e non mancano, rielaborazioni molto personali della figura del burattino.
Dal punto di vista multimediale, infine, in Finlandia furono incisi audiolibri e furono anche realizzati alcuni adattamenti radiofonici. Negli anni Novanta (1992–1994) la televisione commerciale finlandese (Kolmoskanava/MTV3) trasmise una serie di 52 cartoni animati (basata su una co-produzione austriaco-tedesco-giapponese). Nel 2020, il servizio replay Yle Areena della radiotelevisione finlandese (servizio pubblico) ha trasmesso una serie radiofonica intitolata Pinokkio Pitkänenä, composta da 13 episodi interpretati dall’attore Jukka Puotila e basati sulla traduzione in finnico di Elli Sihvo (1927).
Comunque sia, si potrebbe dire che l’appropriazione disneyana della figura di Pinocchio, spogliando il personaggio collodiano della sua complessa natura contestataria, ha riportato il nostro burattino nell’ambito della letteratura per l’infanzia. Da questo punto di vista, sono molto interessanti gli interventi di compensazione ideologica condotti sul testo originario per eliminare aspetti della storia che avrebbero potuto turbare i piccoli lettori. Pinocchio, inequivocabilmente impiccato alla Quercia grande al termine del cap. XV, figura appeso per la schiena o addirittura per i piedi nelle rielaborazioni di Einar Lagerwall (1979) e Kęstutis Kasparavičius (2009).
A questi aspetti è stata tra l’altro dedicata la tesina del kandidaatti di Anna Vaccari, Adattamenti finlandesi per l’infanzia delle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, Università di Helsinki, Corso di laurea in Lettere, a.a. 2023–2024.
La storia della ricezione di Pinocchio nel mondo è comunque molto più complessa. Chi volesse saperne di più può trovare qualche informazione nello straordinario Atlante Pinocchio curato da Giovanni Capecchi (Roma, Treccani, 2024; https://emporium.treccani.it/it/atlante-pinocchio-3012702.html).

La pubblicazione della prima edizione in volume delle Avventure di Pinocchio risale al 1883, Treccani.
Concludo con una curiosità. L’amico Antero Tammisto (cui devo anche la fotografia qui sotto), durante gli ameni conversari intercorsi dopo la conferenza si ricordava di aver letto su Internet che l’attributo iconografico più famoso di Pinocchio, il naso, si allungherebbe non solo quando il burattino mente, ma anche nelle situazioni di stress. Effettivamente nella voce di Wikipedia ’Pinokkion seikkailut’ si legge: Pinokkion nenä on yleensä lyhyt, mutta se pitenee, jos hänellä on stressiä tai jos hän valehtelee. Non so quale sia l’origine di questa strana notizia, tanto più che quello di stress è un concetto molto moderno e tenderei a pensare affatto estraneo alla cultura di Collodi.
Il naso di Pinocchio cresce nel libro quattro volte: all’inizio del racconto, prima beffarda ribellione di fronte al padre che lo sta ancora sbozzando (cap. III); due volte, nei cap. XVII e XXIX, in conseguenza di altrettante bugie pronunciate dal burattino, prima alla Fata turchina, poi a un vecchietto; e infine nel cap. IV, quando Pinocchio, ingannato da una pentola dipinta sul muro nella quale l’affamato burattino cerca un po’ di cibo, vede crescere il suo naso di almeno quattro dita. Effettivamente in quest’ultimo caso non c’è nessuna bugia: Collodi semplicemente drammatizza il detto toscano restare con un palmo di naso (cioè rimanere sorpresi e delusi). Per fare di Pinocchio un burattino somatizzato e depresso, da trattare con ansiolitici, joga e tecniche di meditazione tibetana, ci vorrebbe, mi pare, ben altro…
Autore
Enrico Garavelli, professore associato e libero docente di Filologia italiana – Dipartimento di Lingue, (università di Helsinki), membro del direttivo della SDA di Helsinki-Helsingfors ry.
Bibliografia essenziale
- Enrico Garavelli, Pinocchio e Cuore: due best-seller a confronto, «Settentrione», 14 (2002), pp. 79-90
- Yrja Haglund, Pinocchio in Scandinavia, Roma, Armando editore, 2011
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Enrico Garavelli, Pinocchio in Finlandia, in Atlante Pinocchio. La diffusione del romanzo di Carlo Collodi nel mondo, direz. scientifica di Giovanni Capecchi, Roma, Treccani, 2024, pp. 81-93 [opera che comprende 96 articoli di 140 studiosi di tutto il mondo; https://emporium.treccani.it/
it/atlante-pinocchio-3012702. html]
Il blog della Società Dante Alighieri di Helsinki, a cura di Sini Sovijärvi