Nell’anno (2021) in cui ricorrono i 75 anni della Repubblica italiana, tra i simboli e monumenti dello Stato italiano molti celebrano un anniversario particolare:

Il Canto degli Italiani: il 12 ottobre 1946 – 75 anni fa – l’Inno di Mameli (Fratelli d’Italia) divenne l’inno nazionale della Repubblica italiana.

Palazzo Quirinale: Dal 1946 – da 75 anni – è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica.

Il Palazzo Chigi: Dal 1961 – da 60 anni – è la sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri, adiacente al Palazzo Montecitorio.

Il Montecitorio: Dopo l’unità d’Italia (1871) –150 anni fa – il palazzo fu scelto per ospitare la Camera dei deputati.

Il Vittoriano: nel 1911 – 110 anni fa – il monumento a Vittorio Emanuele II fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico, in occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell’Unità d’Italia.

Il 60º anniversario delle Frecce Tricolori, Pattuglia Acrobatica Nazionale, (PAN) dell’Aeronautica Militare Italiana, nate nel 1961.

Il tricolore italiano – quale bandiera nazionale – nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso”.

In quest’anno l’Italia celebra i  75 anni della Repubblica (1946)

La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale istituita per ricordare la nascita della Repubblica. Si festeggia ormai ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani

Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli Italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di stato  –  monarchía o repubblica   – dare al paese. Il referendum fu indetto al termine della seconda guerra mondiale, qualche anno dopo la caduta del fascismo, il regime dittatoriale che era stato sostenuto dalla famiglia reale italiana per più di 20 anni.

Questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia, quindi la prima volta quando le donne andavano a votare.  Il risultato della consultazione popolare,  con una percentuale, rispettivamente, di 54 % e 46 %, venne comunicato, dopo 85 anni di regno, la nascita della Repubblica Italiana. l’Italia entrava a far parte a pieno titolo del novero delle nazioni libere e democratiche.

Fu l’introduzione dell’autentico suffragio universale a far compiere all’Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale. Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato, ad eleggere i membri dell’Assemblea costituente ed a determinare la formazione dei governi. Per questo oggi si può affermare che la festa del 2 giugno è la festa della libertà di scelta.

Il 2 giugno si celebra la nascita della nazione moderna in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della  presa della Bastiglia)  e al 4 luglio statunitense  (anniversario della dichiarazione d’indipendenza dalla Gran Bretagna). Come in molti paesi anche in Italia i giorni di festa nazionale sono cambiati secondo le epoche e i regimi politici. Al momento dell’Unità l’unica festa civile, per consuetudine, era il genetlìaco  (giorno di nascita) del sovrano. Ormai, il 17 marzo si festeggia invece l’unità d’Italia e la nascita dello Stato italiano in onore al 17 marzo 1861, data della proclamazione del Regno d’Italia.

Il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Fratelli d’ItaliaInno di MameliCanto nazionale Inno d’Italia, è un canto risorgimentale scritto nell’autunno del 1847 dall’allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. Il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l’Austria.

L’impeto dei versi e della melodia ne fecero il più amato canto dell’unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l’Inno di Mameli divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana:

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.

Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò. …

Celebrazione

Il cerimoniale tradizionale della manifestazione del 2 giugno, organizzata a Roma comprende la deposizione di una corona d’alloro in omaggio al Mìlite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana  alla presenza delle massime cariche dello Stato.  Dopo la deposizione di corona e l’esecuzione del Inno di Mameli, le Frecce Tricolori, la Pattuglia Acrobatica Nazionale, attraversano e sopravolano i cieli di Roma. Sempre un effetto impressionante e sprendente,  e naturalmente in tre colori.

Le Frecce Tricolori (Pattuglia Acrobatica nazionale PAN, dell’Aeronautica Militare Italiana) costituente il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, nate nel 1961. Foto: Wikimedia Commons.

Quando i tempi sono normali, Il Capo dello Stato si trasferisce nella tribuna presidenziale che si trova in via dei Fori Imperiali, dove assiste alla sfilata, la parata militare. I militari sfilanti rendono onore al Presidente della Repubblica, chinando le insegne mentre passano dinanzi alla tribuna presidenziale.

Il 2 giugno 2021, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia ufficiale per la Festa della Repubblica, che l’anno scorso e anche quest’anno si è svolta senza la tradizionale parata a causa dell’attuale situazione epidemiologica. Sempre nel Quirinale, la sera del 2 giugno 2021, il Capo dello Stato ha pronunciato l’ultimo discorso del suo settennato sulla Festa della Repubblica, un giorno della speranza e ripartenza. L’anno scorso, il 2 giugno 2020, il presidente Mattarella  si era recato a Codogno per commemorare i cittadini deceduti a causa della pandemia del covid-19.

Nelle annate normali, la cerimonia si conclude nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana. Nelle condizioni normali, cerimonie ufficiali si tengono anche su tutto il territorio nazionale. Fra esse i tradizionali ricevimenti organizzati da ogni prefettura per le autorità locali. Cerimonie analoghe sono organizzate anche dalle Regioni e dai Comuni. In tutto il mondo le ambasciate italiane e gli istituti di cultura organizzano cerimonie o eventi culturali.

Il Palazzo del Quirinale

Affacciato sull’omonima piazza, Palazzo del Quirinale sorge in un luogo che, per la posizione elevata e la particolare salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto. Costruito a partire dal 1573, è uno dei più importanti palazzi della capitale, sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista politico. Alla sua costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell’arte italiana. Il Palazzo si impose, soprattutto a partire dal pontificato di Paolo V Borghese (1605–1621), come residenza stabile dei papi. Il Quirinale ha ospitato 30 papi, da papa Gregorio XIII a papa Pio IX. Eretto infatti inizialmente come residenza estiva del romano pontefice, divenne sede pressoché alternativa ai palazzi vaticani.

All’inizio dell’800 la storia del Quirinale subisce una svolta che avrà un peso importante anche sulle vicende artistiche del Palazzo. Nel 1809 le truppe dell’esercito napoleonico occupano Roma, catturano papa Pio VII (1800-1823) e lo deportano in Francia; il Quirinale viene scelto dal governo napoleonico come residenza dell’Imperatore. In previsione di un soggiorno a Roma di Napoleone – che in realtà non
avverrà mai – il Palazzo viene adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico; per realizzare rapidamente le modifiche necessarie l’architetto Raffaele Stern, responsabile dei lavori, coordinò una vasta equipe di artisti tra i quali compaiono nomi importanti quali i pittori Felice Giani e Jacques Dominique Ingres, e lo scultore danese Bertel Thorvaldsen. Nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e torna in possesso del Quirinale, adoperandosi subito per cancellare il più possibile le tracce dell’occupazione napoleonica, pur servendosi anch’egli dell’architetto
Stern.

Nel 1870, dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale. Per trasformare in una reggia l’antico palazzo papale, alcune sale – in particolare dell’ala verso il giardino – vennero completamente ristrutturate adottando nella maggior parte dei casi uno sfarzoso stile Luigi XV. Dalle regge italiane giunsero al Quirinale anche importanti quadri e serie di arazzi. Mobili, quadri, arazzi e le varie suppellettili provenienti dalle regge italiane costituiscono la maggior parte degli arredi che oggi si conservano nel Palazzo.

Dopo il 1946 le strutture architettoniche del complesso del Quirinale egli arredi interni del Palazzo sono rimasti sostanzialmente inalterati. Sotto l’amministrazione del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica sono prevalsi infatti criteri conservativi e di valorizzazione tesi alla tutela del notevole patrimonio artistico e culturale che si è concentrato al Quirinale in quattrocento anni di storia.

Il Palazzo del Quirinale a Roma. Foto: GFDL and Creative Commons / Wolfgang Moroder (2017).

Il Palazzo Chigi

Il Palazzo Chigi è situato nel centro di Roma tra piazza Colonna e via del Corso. Dal 1961, è la sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri, adiacente al Palazzo Montecitorio.

La storia del palazzo inizia nel 1578, quando la famiglia degli Aldobrandini unisce, ristrutturandole notevolmente, alcune proprietà che si affacciano su piazza Colonna per costruirvi al loro posto il palazzo. Il nome del palazzo è quello di una facoltosa famiglia di banchieri di origini senesi, i Chigi, che lo acquistarono nel 1659. Nella sua storia il palazzo fu residenza di alcune tra le più importanti famiglie nobiliari di Roma. Il 20 aprile 1770 Wolfgang Amadeus Mozart vi tenne un concerto alla presenza di Carlo Edoardo Stuart.

Nel 1916 fu acquistato definitivamente dallo Stato italiano. Divenne sede prima del Ministero delle Colonie e poi del Ministero degli Esteri nel 1922, quando la carica era ricoperta da Benito Mussolini, che stabilì il suo studio presso la galleria Deti.

Il Palazzo Chigi a Roma. Foto: Wikimedia Commons (2010).

Il Palazzo Montecitorio

Il Palazzo Montecitorio si affaccia su piazza del Parlamento da un lato e su piazza di Monte Citorio dall’altro, in cui ha sede la Camera dei deputati della Repubblica Italiana e il Parlamento italiano riunito in seduta comune (insieme deputati e senatori). La storia del palazzo ha inizio nel 1653 quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini la realizzazione di una residenza per la famiglia Ludovisi.

Con il Risorgimento (1871), il Palazzo Montecitorio fu espropriato dal Regno d’Italia e destinato a ospitare la Camera dei deputati. Le modifiche necessarie alle nuove mansioni del palazzo vennero compiute rapidamente. Il compito di edificare l’aula dell’assemblea fu affidato ad un poco noto ingegnere dei lavori pubblici, Paolo Comotto, che costruì nel cortile una sala semicircolare a gradinate su un’intelaiatura di ferro interamente ricoperta di legno, inaugurata il 27 novembre 1871. La nuova aula si dimostrò tuttavia inadeguata, dotata di una pessima acustica, freddissima d’inverno e troppo calda d’estate. Inoltre, a causa di copiose infiltrazioni d’acqua, fu dichiarata pericolante e chiusa nel 1900.

Ai primi del Novecento i lavori di ampliamento furono affidati all’architetto Ernesto Basile, uno dei maggiori esponenti del liberty italiano, che costruì un nuovo edificio alle spalle dell’antico, su piazza del Parlamento. All’interno del nuovo edificio fu realizzata l’aula legislativa a emiciclo, illuminata da uno straordinario lucernario a ventaglio in stile liberty e in vetro colorato, il famoso Velario di Giovanni Beltrami. Nella parte sottostante è posto il fregio allegorico su tela di Giulio Aristide Sartorio dedicato alla storia del popolo italiano.

Il grande corridoio che costeggia l’aula viene chiamato il “Transatlantico” per l’arredamento e l’architettura che richiamava i grandi saloni delle navi che attraversavano l’oceano di inizio secolo. Fra le varie stanze interne al palazzo, troviamo anche la Sala della Lupa, adornata da antichi arazzi e legata al referendum del 2 giugno 1946 che sancì la nascita della Repubblica italiana. I diversi ambienti del palazzo sono arredati con opere d’arte antiche di artisti moderni, tra cui Carlo CarràGiorgio De Chirico e Renato Guttuso.

Il Palazzo Montecitorio a Roma. Foto: Wikimedia Commons (2010).

Il Vittoriano

Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II o il Vittoriano, chiamato anche l’Altare della Patria, è un monumento nazionale situato a Roma, in piazza Venezia, sul versante settentrionale del colle del Campidoglio, opera dell’architetto Giuseppe Sacconi. Situato al centro della Roma antica è ben collegato a quella moderna grazie a strade che si dipartono a raggiera da piazza Venezia.

La sua costruzione iniziò nel 1885 ed i lavori si conclusero nel 1935. Tuttavia, già nel 1911, il monumento fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico, in occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell’Unità d’Italia. Da un punto di vista architettonico è stato pensato come un moderno foro, un’agorà su tre livelli collegati da scalinate e sovrastati da un portico caratterizzato da un colonnato.

All’interno del complesso monumentale, il 4 novembre 1921, data in cui si celebravano i 3 anni dalla fine della prima guerra mondiale, fu collocata la salma del Milite Ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura.

Monumento a Vittorio Emanuele II (il Vittoriano) a Roma. Foto: turismoroma.it.  

Inno alla gioia

In quest’anno particolare, possiamo celebrare l’Italia anche grazie al suo grande successo al Olimpiade di Tokyo. Più veloce, più in alto, più forte, insieme. L’Italia dei record, con le sue 40 storiche e sfacciate medaglie, è tutta in queste quattro parole:

https://www.corriere.it/speciale/sport/2021/gioia-olimpiadi-2020/index.shtml

Fonti

Evento online il 2 giugno 2021 Uno sguardo dalla Finlandia (organizzato da Istituto italiano di cultura, Helsinki. Conferenza dell’ambasciatore Pauli Mäkelä ”Feste nazionali in Finlandia e in Italia”: https://iichelsinki.esteri.it/iic_helsinki/it/gli_eventi/calendario/2021/06/2-giugno-uno-sguardo-dalla-finlandia.html

https://www.quirinale.it

https://palazzo.quirinale.it

https://www.festadellarepubblica.it/il-tricolore-la-bandiera-del-2-giugno

https://www.storicang.it/a/i-simboli-della-repubblica-italiana_14806/3

https://www.money.it/Elezione-Presidente-della-Repubblica-2022-quando-si-vota-favoriti

https://www.turismoroma.it/it/luoghi/palazzo-di-montecitorio

https://www.storicang.it/a/i-simboli-della-repubblica-italiana_14806/1

https://www.culturalheritageonline.com/location-181_Palazzo-Montecitorio.php

https://www.corriere.it/speciale/sport/2021/gioia-olimpiadi-2020/index.shtml

Wikipedia

Autori: Pauli Mäkelä, ambasciatore e Sini Sovijärvi, giornalista